IL CORTOMETRAGGIO

"Un corto sta al racconto come un film sta al romanzo"(Paolo Manera)

Il progetto consiste nella realizzazione di un cortometraggio tratto dal racconto di Stefano Benni intitolato "Coincidenze" e contenuto nel libro "L'ultima lacrima".
Le coincidenze sono "l'accadere simultaneo e fortuito di due o più fatti o circostanze diverse". Come sosteneva Jung, "in natura esistono eventi simultanei che non rispondono alla legge di causa-effetto, ma che sono comunque legati da un significato. Sono tutti quegli avvenimenti apparentemente casuali e strani che si trasformano in coincidenze significative..."
La lettura di questo testo rivela la scelta stilistica dell'autore di rappresentare uno scenario molto definito, di creare uno spazio per trasformarlo in immagine visivamente dettagliata dove disegnare e collocare i due personaggi. Al panorama di apparente staticità della scena si contrappone poi il crescendo di emozioni dei due protagonisti che si lasciano trasportare dall'analisi che fanno della lunghissima sequenza di particolari coincidenze, accompagnando così il lettore in un viaggio tanto confortante quanto temporaneo e depistante verso una realtà parallela, per poi invece precipitarlo in un mondo altro fatto solamente di puri dati che altro non sono che… coicindenze.
Cosa accadrebbe se non potessimo simbolizzare e attribuire un senso a ciò che accade? Cosa saremmo se non fossimo capaci di sentire, se non fossimo abitati da sentimenti? Che mondo vedremmo? Quale forma assumerebbero la vita, le relazioni, gli incontri? Che umanità sarebbe quella priva della capacità di emozionarsi, di commuoversi e cioè di muovere dai fatti verso altri esiti semantici senza registrarli come puri dati?
Quale conformazione assumerebbe l'esistere se il vivere non fosse rispondere, trasfigurare le cose e caricarle di sensi che trascendono la loro pura oggettività, se il dire non fosse contestualmente anche un u-dire, se il vedere non fosse anche interpretare, dare un nome alle cose, ai fatti e sottrarli all'anonimia che li trattiene nella loro "inseità"?
Queste le domande che provoca il breve, ma profondo racconto di Stefano Benni tratteggiando un particolare incontro di un uomo e una donna. Con queste delicate e inquietanti domande si confronta il nostro cortometraggio.

"Il cinema mette in evidenza una forma del mondo, una forma o un senso"
(Jean-Luc Nancy)

L'idea di girare un corto nasce sempre da una ingenua volontà di raccontare una storia, raccontare vicende di personaggi a un pubblico che desidera essere raccontato.
L'impulso creativo è istintivo!
Il testo in oggetto ci è sembrato particolarmente idoneo a una trasposizione cinematografica intesa come possibilità di sintesi tra fotografia e scrittura e come tentativo di ridire la parola scritta per immagini, confidando nella loro capacità di rileggere il testo illuminando inediti orizzonti di significato e percezioni di senso.

Come tutti i film, come tutti i racconti e forse ogni forma d'arte anche questo cortometraggio ha un obiettivo, quasi un bisogno primario: il pubblico, ovvero l'altro a cui raccontarsi.
Un cortometraggio nasce per essere proiettato.
Per Coincidenze prevediamo l'organizzazione di una proiezione per il pubblico di Piacenza e la partecipazione a festival e rassegne che sono ottima occasione di visibilità fuori dai confini locali.
Numerosi sono i concorsi in Europa, pochi sono quelli che hanno come tema il legame tra cinema e letteratura, ma è a questi che il film è destinato.
Il tema del cortometraggio lo rende inoltre anche particolarmente adatto ad essere proiettato in contesti associativi e istituzionali nei quali si dibattano o si approfondiscano temi quali le relazioni affettive, interpersonali, i sentimenti, etc.

Quasi una collana di cortometraggi
Questo film si aggiunge al corto “The play-Il Dramma” ( tratto da un racconto di Cechov) nella direzione della realizzazione di un progetto più ampio ambizioso che ha come tema il rapporto tra cinema e letteratura.
Ci si propone lo studio e la scelta di alcuni testi narrativi a cui ispirare la realizzazione di cortometraggi creando quindi una dialettica creativa fra le due forme espressive nella quale la bellezza delle immagini possa stimolare la riscoperta della bellezza e della profondità delle parole.

"Norvegia, estate 1979...Il quindicenne Robert Johansen pescando in un fiordo ha catturato un bel merluzzo di cinque chili che orgogliosamente ha portato alla nonna Thekla Aanen per pranzo.
Si può immaginare lo stupore e la commozione della donna quando, pulendo il pesce, ha trovato nello stomaco un anello di diamante che lei stessa aveva perso pescando in un fiordo dieci anni prima...."

 

 

 

"Un giorno un uomo perse un anello in mare. E un anno dopo, nello stesso punto, pescò un grosso pesce, ma dentro non trovò nessun anello.
Ecco quello che mi piace delle coincidenze."
(V. NABOKOV).